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Siro Fiorucci

Siro Fiorucci

Urbino 26 maggio 1941 - 1965 - Inzago 18 luglio 2019

Nella prima infanzia (1944), Siro e i suoi due fratelli, rimangono orfani di entrambi i genitori, saranno i nonni ad allevare i tre fanciulli.
Dal 1966 è segretario di Mons. Anacleto Cazzaniga, vescovo di Urbino; nel 1977 il vescovo termina il suo ministero per sopraggiunti limiti di età e decide di tornare a Gorgonzola paese dove era stato parroco dal 1948 al 1953; Siro non esita a seguire il vescovo per restare al suo fianco come un figlio e lavorando come impiegato in un istituto di credito.
Nel 1991 gli viene conferito l'onorificienza di Commendatore di san Gregorio Magno, un ordine riservato a uomini e donne in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. Dopo la morte di mons. Cazzaniga (1996), Siro dedica molto tempo ad attività caritative ed ecclesiali, creando molte relazioni: prova sono state le numerose presenze al funerale.
Anche il celebrante all’inizio della Messa ha messo in evidenza lo spirito di servizio, svolto sempre con umiltà e dedizione, che ha caratterizzato l’esistenza di Siro; inoltre ha sottolineato come non gli è mancata, negli ultimi mesi, l’umiltà nell’accogliere i servizi e le cure nei suoi confronti.
Durante l'omelia, don Ambrogio Villa ha evidenziato come la consacrazione, sia stata per Siro il centro della sua vita; una completa dedizione al Signore che si è manifestata in azioni e atti concreti. Rileggendo la prima lettura della Messa dal cap. 7 della Sapienza: "La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto …. L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile"; don Ambrogio ha sottolineato che lo stile di vita scelto da Siro, voleva indicare una sapienzale motivazione: "Dio mi basta".

 

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