L'impegno politico (1940 - 1953)
Giuseppe Lazzati si definì "politico suo malgrado" ma paradossalmente è considerato uno dei "padri della Repubblica". In occasione del conferimento della laurea
"honoris causa" da parte dell'Università Cattolica di Lovanio, nel febbraio 1981, Lazzati commentò i suoi sette anni di esperienza politica con franchezza:
"L'impegno e l'interesse primari per la letteratura cristiana antica, furono distolti per essere assorbiti da un compito
lontano dalla vita universitaria: la vita politica parlamentare. Non fu una scelta spontanea ma quasi una necessità cui dovetti aderire nel momento
in cui il nostro Paese, uscito prostrato, politicamente ed economicamente, dalla tragica vicenda della guerra e della dittatura fascista,
si trovò di fronte al compito immane della ricostruzione".
Appena tornato dal lager, nel settembre del 1945 Dossetti telefonò a Lazzati per chiedergli di impegnarsi in politica.
Nel 1946 viene eletto consigliere comunale a Milano e il 2 giugno è membro dell'Assemblea Costituente.
Al primo congresso nazionale della Democrazia Cristiana entra nella direzione del partito, insieme a Pastore nell'ufficio organizzativo,
Fanfani (Stampa e Propaganda) e Dossetti al coordinamento generale.
Con questi amici, ai quali si aggiungono La Pira, Moro e Zaccagnini, Lazzati dà vita a "Civitas humana", una iniziativa volta ad approfondire
la riflessione sociopolitica e culturale che porterà alla fondazione di "Cronache sociali". Questa rivista rappresenterà per un quinquennio
l'espressione più avanzata dei cattolici impegnati in politica.
Per un'ampia descrizione della stagione politica di Lazzati, leggi quì