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Mario Tibiletti

Mario Tibiletti

Milano 12 gennaio 1910 – 1939 - Rho (MI) 13 agosto 2003

Inizia a lavorare giovanissimo, la sua famigli era molto povera e quando nel 1924 morì il padre, dovettero chiedere un prestito per il funerale. Nel 1922 Mario è già in fabbrica come apprendista legatore, ragazzo sensibile e vivace, desideroso di apprendere bene il suo lavoro, per questo nel maggio del 1925 lascia questo stabilimento e va a lavorare nelle Officine carte valori Turati e Lombardi dove rimane fino alla fine del 1937, poco più di 12 anni, diventando un operaio qualificato.
Di giorno al lavoro la sera a scuola, dalle 22 alle 24 tutte le sere escluso il sabato sino alla promozione al 3° corso commerciali (media inferiore), poi si iscrive ad un corso biennale professionale di legatoria sempre serale; dal 1928 al 1931, presso l'Umanitaria sezione Scuola del libro frequenta un corso triennale festivo di decorazione del libro.
Nel 1924 entra nel movimento Scout ASCI, dove rimane fino allo scioglimento per opera del regime fascista nel 1927.
Matura la convinzione di una fede cristiana bella e interessante, decide così di entrare nell’Ass. Giovanile di A.C. frequentando il corso di propagandista. Questo impegno lo porta a riflettere sulla scelta vocazionale e cresce la convinzione di restare nel mondo per "far partecipi i miei fratelli della lieta novella di Gesù".
Nell'autunno del 1936 partecipa ad un corso di Esercizi Spirituali con i Missionari della Regalità (Istituto Secolare) ma, quando Lazzati costituisce il nuovo Istituo, anche Mario, insieme ad altri amici, decide di aderire a questo progetto.
Tra il 1931 e il 1938, Mario vive momenti difficili in ambito occupazionale, qualche problema di salute lo inducono a lasciare il lavoro ma non essendo iscritto al P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) rimane disoccupato per quasi un anno. Non perde però la serenità ed è fiducioso nel Padre che non abbandona e aiuta chi confida in Lui, infatti nel dicembre del 1938 prende contatti con il titolare di una cartotecnica che aveva bisogno di un impiegato amministrativo e viene assunto all’inizio del 1939.
Dopo la guerra, questa azienda ebbe dei problemi e Mario decise di lasciare questo lavoro e andare alle Arti grafiche Ricordi dove ha lavorato fino alla fine del 1969, divenendo un dirigente.
Raggiunta la pensione Mario è stato uno dei fondatori del Movimento Terza Età, il cardinale Giovanni Colombo, quando ha desiderato qualcosa di nuovo per la terza età, ha identificato in lui un sicuro realizzatore delle proprie idee: aveva capito che Mario riuniva in sé la capacità di vivere grandi ideali e la tenacia nel volerli perseguire.
Schivo, disinteressato, generoso, ha lavorato con intelligenza e serenità, con lo stile della persona umile che lasciava tuttavia trasparire un carattere fermo, una buona cultura e una grande disponibilità a voler capire e aiutare. La sua collaborazione ha lasciato un grande ricordo per tutto l'impegno e per tutto il bene che ha profuso, sia attraverso i programmi annuali, sia attraverso le pagine del Notiziario e anche attraverso il rapporto personale nel quale probabilmente riusciva a dare di sé l'immagine più vera: quella di un uomo desideroso di comunicare con gli altri, di comprendere e di trasmettere serenità.
Con molta saggezza ha saputo liberarsi dei suoi beni man mano che procedeva nell'età, sino a volersi ritirare in casa di riposo, donando il suo appartamento.

 

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